Orientamento: la scuola come luogo educativo

Per la terza puntata di un Posto al Tavola, per la fascia di età delle medie, ospite dell’incontro online è stato lo scrittore e insegnante cernuschese Marco Erba. Tema della serata era l’orientamento.

Quali sono gli ingredienti per far arrivare i ragazzi pronti a tale prima difficile scelta? Erba ha toccato sei tasti, illustrati con dovizia di particolari e corredati da esempi ripresi dalla sua esperienza quotidiana. Tante piccole gemme che parlano di educazione, crescita, consapevolezza e responsabilità.

Si parte dalla fiducia. “Per me la figura educativa per eccellenza è il preside della mia scuola media – ha raccontato – Una volta la combinai grossa: e fui mandato fuori dalla classe. Il preside, che mi vide in corridoio piangente, prima mi chiese cosa fosse accaduto, poi iniziò a coinvolgermi, e alla fine mi affidò un compito che per noi allora era di assoluta responsabilità: distribuire i palloni all’intervallo. Seppe trasformare una situazione di crisi in un’occasione educativa”.

Erba ha proseguito parlando di responsabilità (più si cresce e più si risponde delle proprie azioni) e quindi della dicotomia tra relazione e prestazione (“La scelta di una scuola deve considerare solo le valutazioni alla maturità degli studenti che si diplomano o deve considerare il contesto educativo e relazionale che i docenti sono in grado di creare in un istituto?”, ha chiesto Erba).

 “La verità è vera – ha poi aggiunto – I ragazzi di quell’età nel loro mettere in discussione ogni cosa, devono però capire che non tutto è opinabile”.

Altri passi verso la maturazione sono rappresentati dalla consapevolezza del mondo che ci circonda e che ci riguarda.. E di qui la necessità di alzare lo sguardo. Per riuscire a farlo occorre nutrirsi di bellezza: poesia, letteratura, musica, teatro. Sono stimoli, è cibo per l’anima. “Il mio professore di italiano un giorno ci lesse Il canto notturno di un pastore errante dell’Asia di Leopardi – ha ricordato Erba – Io allora ascoltai senza nemmeno capire bene. Ma rimasi affascinato e ora è una delle poesie cui sono più legato”.

Nadia e Gabriele

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